Questo manifesto, a differenza di molti altri dell’epoca che miravano ad arruolare sempre più soldati da inviare al fronte, si pone l’obiettivo di esortare la popolazione italiana a sottoscrivere prestiti indispensabili allo Stato per sostenere i costi bellici, mediante un’illustrazione e un testo scritto. Nell’immagine, realizzata da Ugo Finozzi, appare un soldato italiano pronto all’azione, che si protende verso la guerra, armato di una baionetta, con un viso serio e coraggioso; la sua figura è collocata su una sorta di piedistallo grigio che fa da sfondo alla scritta, come se ancor prima del suo sacrificio egli stesso possa considerarsi un eroico monumenti ai caduti di guerra. Egli è rappresentato su uno sfondo che rimanda all’immagine dei fuochi della battaglia, alle fiamme, agli scontri militari. Una donna alle sue spalle sembra spingerlo all’azione. L’immagine comunica dunque che lo sforzo ed il sacrificio dei soldati italiani è volto alla protezione della popolazione civile, rappresentata dalla donna e dal bambino che tiene tra le braccia, le cui espressioni trasmettono orrore e paura. Ma affinché il soldato possa realmente “cacciare via” il nemico austro-tedesco è necessario che tutto il popolo italiano acconsenta ai prestiti di guerra, così da garantire allo Stato italiano il necessario finanziamento. Ciò ci rimanda ad un aspetto caratteristico della Prima guerra mondiale, ovvero alla mobilitazione generale della popolazione civile per il conflitto: in effetti, mentre il soldato si troverà in trincea sarà compito della donna sostituirlo nelle sue mansioni lavorative. Si notano con evidenza i colori della bandiera d’Italia presenti.
M. Del Vita – cl. V A