Museo Didattico Fiorini

CHIAPPARELLI GIANNINA

Giovannina Chiapparelli, ricordata come Valeria dai compagni e amici dell’Associazione Partigiani, è stata una donna dalla vita semplice e ordinata, che ha combattuto per libertà e giustizia, per l’emancipazione popolare e per la democrazia. È stata una staffetta negli anni della resistenza, nonché organizzatrice di scioperi per il boicottaggio delle fabbriche che producevano componenti destinate alle armi o comunque all’industria bellica e propagandistica. Ha svolto un importante ruolo di responsabile dei gruppi per la difesa delle donne.  Consulta i materiali presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

CERIOTTI CARLUCCIO

Carluccio Ceriotti é stato un simbolo della Resistenza e soprattutto della città di Busto Arsizio dove ha esordito in seria A con la maglia della Pro Patria nel campionato 1947/48. Classe 1928, nel periodo della lotta partigiana è stato uno dei comandanti più giovani: a soli sedici anni era infatti a capo di una squadra che si occupava di sabotare le strutture fasciste. La storia di Ceriotti intreccia la lotta partigiana e lo sport: è stata proprio la frequentazione nel mondo calcistico a permettergli di ottenere informazioni sugli spostamenti dei fascisti in città. Ceriotti, con Ernani Ferrario e Paolo Servi, formava la “banda del Nero”, un gruppetto attivo nella lotta partigiana al punto da comportare, proprio per Ceriotti, la cattura. Un’impresa che ha caratterizzato la sua storia di partigiano è l’assalto e la conquista della stazione radio dell’Eiar di stra Cassano. Carluccio, con gli altri compagni, nel ‘45 conquistò la sede di Radio Busto e la presidiò. A guerra finita fece il suo debutto con la Pro Patria in casa del grande Torino il 21 marzo 1948.  Consulta i materiali presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo di Dio:

CEFIS EUGENIO

Pseudonimo “Generale Capri”. Attivo nella Brigata Raimondi, guida centocinquanta patrioti di Busto Arsizio in una spedizione a Milano con l’obiettivo di assediare uno stabile nei pressi di Piazzale Brescia dove erano stati imprigionati trecentocinquanta uomini delle SS. La missione si conclude con la resa dei tedeschi.  Consulta i materiali presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

CASTIGLIONI PIETRO

Nato a Cardano al campo il 17 ottobre del 1924, è attivo nella lotta partigiana dal I° marzo 1944 al 25 aprile 1945, ricoprendo al I° ottobre del ’44 l’incarico di capo nucleo nella Brigata Rizzato, attiva nell’area di Gallarate.  Consulta i materiali presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

CASTIGLIONI DON ERNESTO

Nato nel 1914, figlio di Carlo Castiglioni, è stato un partigiano attivo nel Raggruppamento Divisioni Patrioti Cisalpino.  Consulta i materiali presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

CASTELLANZA RENATO

Negli archivi dell’Associazione Alfredo Di Dio ritroviamo soltanto il tesserino provvisorio di Renato Castellanza, nato nel 1925 a Busto Arsizio. Attualmente non sono disponibili altre informazioni.  Consulta i materiali presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

CASANOVA ARMANDO

Nato a Nisch il 18/04/1911 da Angelo Casanova e Serafina Bartolomedi, impiegato con titolo di studio di Istituto Superiore, padre di famiglia e residente a Varallo Pombia, è stato un partigiano attivo nella divisione Beltrami dal primo gennaio ’45 al 25 aprile dello stesso anno. Riceve dopo la guerra la possibilità di fregiarsi del titolo di Patriota.  Consulta i documenti presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

CANELLI DOTT. LUCA

Luca Canelli, nato nel 1912, è un importante medico al quale è stata riconosciuta la medaglia di “Giusto fra le Nazioni”, in quanto ha messo a rischio la propria vita durante l’Olocausto per salvarne altre. Uno degli episodi più rilevanti a lui collegati è quello del valoroso salvataggio di Ludovico Misrachi da una retata tedesca: Ludovico era infatti impossibilitato a fuggire da casa per problemi di salute e solo l’arrivo del dottor Canelli, che dopo averlo caricato in macchina lo portò tempestivamente in ospedale, gli permise di sopravvivere. Sono stati proprio i famigliari di Misrachi a riportare ciò che Canelli aveva fatto all’ente israeliano Yad Vashem, il quale gli assegnò il riconoscimento sopra citato. Il dottor Canelli ricordava con immenso dispiacere tutte quelle persone che aveva visto perdere la vita davanti ai suoi occhi per le atrocità dei tedeschi, rammaricandosi di non aver potuto fare qualcosa anche per loro, come quella volta con Misrachi. Luca Canelli si contraddistingueva anche per la sua umiltà, infatti dopo aver ricevuto la medaglia dichiarò che il suo gesto non era eroico o di coraggio, ma semplicemente di umanità. Consulta i documenti presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

CANAVESI CARLO

Carlo Canavesi è stato un partigiano attivo nella resistenza ed un deportato. Poche sono le documentazioni a disposizione per approfondire il suo profilo. Nato nel 1926, di lui si conservano nell’archivio dell’Associazione “Alfredo Di Dio” due documenti: una prima lettera del Ministero dell’Assistenza post-bellica nella quale si dichiara che Canavesi si era ammalato durante il periodo in cui subì le privazioni del campo di concentramento. Era invece in perfette condizioni di salute quando venne avviato alla montagna; e una seconda lettera Ministero dell’Assistenza post-bellica nella quale la famiglia di Canavesi chiede sussidi per spese di degenza e di cura anche in stazioni climatiche se necessario per Carlo che è degente presso l’ospedale di Bizzozzero. Consulta i documenti presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

CALZAVARA ARMANDO

Armando Calzavara nasce nel 1919 a Istrana (vicino a Treviso). Egli è una figura di spicco della resistenza nel Verbano, poiché ricopre il ruolo di comandante della brigata dei partigiani “Cesare Battisti” dal 1943 al 1945. Tra i documenti a disposizione nell’archivio dell’Associazione “Alfredo Di Dio” si trova un importante scambio epistolare tra Calzavara ed un partigiano di nome Giorgio, appartenente alla brigata della Valtoce. La prima comunicazione avviene da parte di Calzavara, nella quale egli ringrazia Giorgio per i documenti che gli ha mandato e per averlo invitato presso la sua formazione, di cui questi lascia in calce le coordinate. Successivamente fa riferimento ad una proposta fatta da Giorgio, ovvero quella di aderire alla sua brigata. Arca gli spiega che aderirà ma solo moralmente, poiché gli ufficiali della sua brigata non approverebbero questa decisione a causa di differenti linee di pensiero riguardo ai partiti politici. Giorgio risponde con un tono amichevole e per nulla offeso dal rifiuto di adesione militare da parte di Calzavara, anzi appoggia la sua decisione e ne condivide a pieno le motivazioni. Infine chiude la lettera ricordandogli che nella sua brigata troverà sempre appoggio e amicizia. Consulta i documenti presenti nell’archivio dell’Alfredo Di Dio: