Museo Didattico Fiorini

Documento n.165

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 1943-45TIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Organigramma della Divisione Valtoce e della Divisione Alto Milanese. È nel maggio del ’44 che il movimento di liberazione raggiunge la sua massima efficienza. Dagli scritti di Mario Pigatto: Maggio 1944. Il movimento cattolico clandestino nell’Alto milanese raggiunge un livello organizzativo ragguardevole anche sul piano militare, era necessario unire queste formazioni sparse. L’iniziativa fu promossa dai capi delle bande facenti riferimento al centro di coordinamento bustese, portò alla nascita della Divisione alto milanese. Il nucleo originario della divisione era composto da tre brigate operanti nella città e nella periferia di Busto Arsizio: la brigata Dino Giani, con comandante Sandro Colombo, la brigata Bruno Raimondi e la brigata Lupi, con comandante Cesare Carnaghi detto “Rino”. Primo comandante della divisione Alto milanese fu il tenente colonnello Carlo Tosi, nome di battaglia Simone, poi sostituito dal capitano Adolfo Martelli. Luciano Vignati aveva il delicato compito di mantenere i contatti politici con il CLN di Busto Arsizio, Legnano, Gallarate e conformazioni di altra tendenza operanti nella zona, brigate d’assalto Garibaldi, inoltre responsabile con Don Ambrogio Gianotti e Don Angelo Volonté del servizio rifornimenti del piano e della montagna. Alle prime tre brigate si uniscono poi la brigata Carroccio (Legnano), la brigata Rizzato (Gallarate), la brigata Passerini (Varese), la brigata Berra (Tradate), la brigata Costanzi (Castellanza), la brigata Colombini (Magenta), la brigata Gasparotto (Inveruno), la brigata Greppi (Angera), la Trevigliese (Treviglio). Nell’aprile del ’45 la divisione Alto milanese contava circa 1533 uomini. Perdite accertate a tedeschi e fascisti: 18 tedeschi morti e tre tedeschi feriti; 23 fascisti morti e 17 fascisti feriti; 5822 prigionieri fra tedeschi e fascisti. Perdite subite dalla divisione Alto milanese: 55 morti, 89 feriti e 102 prigionieri. La 12ª divisione SAP Garibaldi comandata da Andrea Macchi di Busto Arsizio e come commissario di guerra Sandro Villa, bustese anche a lui, era composta da sette brigate: la 81ª brigata Luciano Zaro a Gallarate, la 102ª Maurizio Maciantelli a Busto Arsizio e Valle Olona, la 150ª Emilio Tommasetti a Gallarate e Cavaria, l’ 151ª Nino Locarno a Samarate, la 152ª a Cardano al campo di Gallarate, la 1° Lombardia “Montagna” a Busto, Gallarate e Valsesia, la 183ª a Saronno, Ceriano e Cislago. La 102° brigata di Busto Arsizio inoltre era in stretto collegamento con la 182ª brigata di Legnano quindi le zone di Gallarate, Busto, Legnano e Cassano Magnago erano sede di azioni congiunte con reciproco aiuto. La forza numerica era di 2369 partigiani combattenti.

Documento n.164

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 24 marzo 1945TIPOLOGIA REPERTO FotografiaDESCRIZIONE REPERTO Partigiani della brigata “Franco Abrami”, Divisione “Valtoce” trucidati dai nazisti a Solcio. Nello stesso periodo però le perdite tra i partigiani sono notevolissime. Così Mario Pigatto racconta: maggio 1944. Con la chiamata alle armi dei giovani di leva da parte della RSI e con l’ultimatum fatto per il 25 maggio ’44, vi fu un afflusso notevole di giovani bustesi che iniziarono a seguire la strada della montagna, fu necessario da parte di Luciano Vignati e il CLN prendere contatti con formazioni partigiane nell’Alto verbano, con il comandante Arca della brigata Cesare Battisti e con il comandante della divisione Val d’Ossola. Non tutti però poterono raggiungere le zone di operazione e si inserirono nelle formazioni dislocate in pianura. Le azioni di disturbo fatte dalle formazioni partigiane nel Verbano preoccuparono non poco i nazifascisti che decisero per una repressione antipartigiana e furono costretti a spostare da altri settori due divisioni per un totale di 20.000 uomini. Furono circondate le zone dell’Ossola e Alto verbano, i 3000 partigiani subirono un impressionante rastrellamento che iniziò il 12 giugno del ’44. Vi furono pesanti perdite partigiane, parecchi giovani bustesi persero la vita in combattimento come Botticelli Andrea, Guerra Franco, Raimondi Bruno, Rocca Carlo, Zocchi Bruno e furono fucilati. Suzzi Carlo si salvò fortunosamente dalla fucilazione di 43 partigiani a Fondoce, Crespi Eliano, Gussoni Bruno, Lupi Ausano, Macchi Luigi, Pezzotta Pietro, Raimondi Rolando, parecchi altri giovani furono fatti prigionieri. Il rastrellamento si concluse nell’ultima settimana di giugno.

Documento n.163

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 25 aprile 1945TIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Brevetto di partigiano assegnato ad Arturo Cucchetti, uno dei martiri della Ercole Comerio.

Documento n.153

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 5 maggio 1945TIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Lettera di ringraziamento del generale Cadorna a suor Rosa Chiarina Scolari per l’ospitalità datagli nei giorni precedenti la liberazione, con offerta per gli indigenti.

Documento n.152

NOME PROPRIETARIO Associazione Partigiana “Alfredo Di Dio”, Busto ArsizioDATA REPERTO 14 aprile 1945TIPOLOGIA REPERTO Documento d’archivioDESCRIZIONE REPERTO Resoconto di uomini e armi a disposizione delle brigate partigiane della Divisione Alto Milanese.

Documento n.147

NOME PROPRIETARIO Croce Rossa Italiana – Comitato di Busto ArsizioDATA REPERTO 1915-18TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Un gruppo di soldati e infermiere nel parco di villa Ottolini Tosi a Busto Arsizio, dove vennero allestite due tende ospedali per la cura dei pazienti che non avevano trovato alloggio presso l’ospedale territoriale cittadino.

Documento n.146

NOME PROPRIETARIO Croce Rossa Italiana – Comitato di Busto ArsizioDATA REPERTO 1915-18TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Un gruppo di soldati e infermiere sulla scalinata d’ingresso di Villa Ottolini Tosi a Busto Arsizio, nel cui parco vennero allestite due tende ospedali per la cura dei pazienti che non avevano trovato alloggio presso l’ospedale territoriale cittadino.

Documento n.145

NOME PROPRIETARIO Croce Rossa Italiana – Comitato di Busto ArsizioDATA REPERTO 1915-18TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Un treno ospedale della Croce Rossa giunge a Busto Arsizio carico di feriti provenienti dal fronte.

Documento n.143

NOME PROPRIETARIO Beatrice PellegattaDATA REPERTO 1915-18TIPOLOGIA REPERTO Documento di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Il soldato Carlo Ernesto Borri, originario di Busto Arsizio, in posa prima di partire per il fronte.

Documento n.138

NOME PROPRIETARIO Andrea PellegattaDATA REPERTO 1915-18TIPOLOGIA REPERTO Documento di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Il soldato Vittorio Enrico Borri di Busto Arsizio, in alto a destra, posa nella sua divisa da bersagliere insieme a tre commilitoni. Sul retro della fotografia, fortemente danneggiato, Vittorio Enrico invia orgoglioso i suoi saluti alla mamma Agnese Borri.