Le pagelle scolastiche dal 1913 al 1947: analisi di alcuni esempi.
Tra i materiali del nostro Museo Didattico Digitale sono presenti le fotografie di alcune pagelle scolastiche, per la maggior parte relative alle scuole elementari, che risultano essere dei preziosi documenti in grado di fornire numerose informazioni di natura storica, sociale e culturale. È sufficiente osservare con attenzione i dettagli delle copertine e le scelte grafiche e scorrere l’elenco delle materie insegnate per tornare indietro nel tempo e notare elementi riconducibili a specifiche fasi della nostra storia. Abbiamo a disposizione le immagini di ventidue pagelle scolastiche, condivise con noi dalla responsabile dell’aula di storia “Riccardo Techel” allestita presso la scuola media G. A. Bossi di Busto Arsizio, dove sono perfettamente conservate e messe a disposizione degli studenti per approfondimenti e ricerche. Tali documenti coprono l’arco temporale che si estende dal 1913-14 al 1946-47. La pagella più antica a nostra disposizione apparteneva a Giovanni Crespi di Giovanni, nato a Busto Arsizio, all’epoca in provincia di Milano, il 2 giugno del 1899, impiegato di professione; egli frequenta la scuola tecnica pareggiata “Edmondo de Amicis” di Busto dal 13 ottobre del 1913 e giunge al diploma il 17 agosto dell’anno successivo (valutazione 80/120). La pagella che conserviamo è relativa alla classe terza, anno scolastico 1913-1914; nell’elenco delle materie di insegnamento risultano presenti: calligrafia, computisteria (scritto e orale), disegno, geografia, lingua francese (scritto e orale), lingua italiana (scritto e orale), matematica (scritto e orale), diritti e doveri, scienze naturali, storia nazionale, educazione fisica. Per ogni materia viene indicato il voto di condotta e quello di profitto e l’anno scolastico risulta diviso in tre trimestri. Dal punto di vista grafico non sono presenti immagini particolari, ma appare sulla copertina e in prima pagina, in alto e al centro, lo stemma del Regno d’Italia. Il documento è ben conservato, sebbene il colore turchese della copertina sia leggermente sbiadito ai bordi. Lo stemma del Regno d’Italia appare anche sulla copertina della pagella scolastica di Carla Pozzi di Pietro, nata a Busto Arsizio il 21 marzo del 1921, iscritta alla classe femminile I° A della scuola elementare A. Manzoni di Busto Arsizio (provincia di Varese) nell’anno scolastico 1927-1928. Lo stemma è in questo caso differente rispetto a quello del precedente documento: si è ormai svolta la marca su Roma, Mussolini si è già insediato al potere da alcuni anni e per questo nello stemma compare ai lati l’immagine del fascio e, accanto alla data in numeri arabi, compare l’indicazione dell’anno fascista, in questo caso il sesto. Si può notare anche la presenza dell’insegnamento di religione nelle materie impartite agli studenti, insieme a canto, disegno e bella scrittura, lettura espressiva e recitazione, ortografia, lettura ed esercizi di lingua italiana, aritmetica e contabilità, nozioni varie, geografia, storia, scienze naturali, fisica e igiene, nozioni di diritto ed economia, lavori donneschi e manuali, condotta, rispetto alla pulizia. Il documento è perfettamente conservato. Della stessa studentessa conserviamo anche le pagelle degli anni scolastici 1929-1930 e 1931-1932. Qui la grafica è notevolmente diversa Qui la grafica è notevolmente diversa rispetto agli anni precedenti: scompare del tutto lo stemma del Regno d’Italia nella copertina che, in entrambe le pagelle (differenti tra loro solo per il colore dello sfondo), è occupata quasi totalmente dall’immagine di fasci disposti in maniera piramidale e orizzontale; in basso al centro compare la dicitura “Ministero della educazione nazionale” e, a seguire, “Opera Nazionale Balilla”; aprendo la pagella troviamo invece lo stemma del Regno d’Italia con accanto l’immagine dei fasci e il logo stilizzato dell’ONB. Nei dati anagrafici è presente lo spazio per indicare il numero della tessera di iscrizione della studentessa all’ONB oltre che l’indicazione dell’anno fascista (VIII e X). Analizzando poi le pagelle scolastiche delle studentesse Laura e Lidia Cesca, figlie dell’artigiano Romeo Cesca e di Anna Steffé, nate a Trieste l’una nel ’30 e l’altra nel ’32, frequentanti la scuola elementare “Aldo Padoa”, notiamo come ormai il fascismo abbia completamente pervaso con la sua simbologia e con i suoi precetti il mondo della scuola: nelle copertine delle pagelle dal 1936-1937 al 1940-1941 compaiono balilla in marcia militare, libri e moschetti, fucili e fasci, immagini della vittoria alata su uno sfondo di guerra e industrie, navi e aerei militari, carte geografiche dell’impero italiano prima e dopo Mussolini, insieme alle diciture PNF, Gioventù Italiana del Littorio, ONB e all’imperative “vincere”; armi, aquile e M stilizzate corredano queste copertine, con l’indicazione costante dell’anno fascista in cui ci si trova. La presenza frequente di immagini che rimandano alla guerra (fucili, moschetti, spade ecc.) testimonia chiaramente il militarismo insito nella cultura fascista e associato anche al mondo dei bambini, effettivamente allevati attraverso un’educazione di tipo paramilitare. Colpisce come anche le pagelle scolastiche delle scuole elementari divengano fondamentalmente ulteriori strumenti propagandistici del regime. Tra le materie troviamo inserite anche “nozioni varie e cultura fascista” e “storia e cultura fascista”, come discipline assolutamente indispensabili per la formazione e la crescita delle future generazioni di fascisti. Nelle pagelle degli anni 1945-1946 e 1946-1947, a conflitto concluso, si nota come questi documenti rechino in alto l’indicazione “amministrazione del governo militare alleato della Venezia Giulia”, a testimonianza degli eventi storico-politici nel frattempo intercorsi: inutile evidenziare come ogni aspetto grafico relativo al fascismo sia totalmente rimosso, così come le discipline sopracitate. Segnaliamo ancora un dato: su alcune delle pagelle compare la dicitura “esente da bollo” poiché in effetti le due studentesse erano figlie di un invalido di guerra, Romeo Cesca, rimasto ferito durante la spedizione fiumana con D’Annunzio. Tutti i documenti della famiglia Cesca sono conservati in ottimo stato. Giulia Mazzone e Roberto Cersosimo, cl. V A Istituto Professionale