Museo Didattico Fiorini

LURASCHI DON LINO

Don Lino Luraschi è stato importante durante gli anni della Resistenza perché sapeva dispensare consigli ai soldati e manteneva i rapporti con le loro famiglie oltre che rincuorare e difendere gli sbandati. Don Lino esercitava il suo ministero a Marnate, in quel periodo, e scelse di seguire la strada della morale cristiana sempre al fianco dei partigiani a combattere contro la tirannia dell’occupante nazista. Non si risparmiava mai, percorreva kilometri e kilometri in bicicletta per reperire un po’ di riso e farina per sfamare gli sbandati. Don Lino, sacerdote buono e pio, uomo di carattere e valoroso, muore la sera del Natale 1980 a causa di un incidente automobilistico.  Consulta i documenti presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

LORINI DOMENICO

Domenico Lorini nasce a Varese il 24 dicembre 1920. È noto per il suo arruolamento all’interno della Marina italiana con il grado di “allievo accademia navale”, e successivamente per la sua appartenenza alla brigata dei “Lupi” nella Divisione Alto Milanese. Il suo compito all’interno della Divisione è quello di sabotare le linee elettriche, quindi compie attività clandestine. Ha partecipato anche a diverse operazioni contro i tedeschi, in particolare a quelle di disarmo contro le brigate nere. Muore il 25 aprile 1945 durante l’insurrezione tedesca. Consulta i documenti presenti presso l’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

ICARDI ALDO

Aldo Icardi, tenente dell’OSS (organismo antenato della Cia), nel contesto della Resistenza ha partecipato alla missione Chrysler, il cui comando era affidato al maggiore Holohan. Questi viene ucciso in circostanze rimaste oscure il 6 dicembre 1944 e buttato sul fondo del lago d’Orta. Per anni Icardi è stato il principale sospettato del delitto, accusato di averlo assassinato per impadronirsi di un’ingente somma di denaro. Il corpo di Holohan viene recuperato nel 1950. Secondo molti ex partigiani, dietro l’uccisione del maggiore c’è la mano dei fascisti. Da questa convinzione nasce l’impegno per riabilitare la figura di Icardi. Cittadino onorario di Busto, Icardi, attende giustizia da decenni. Consulta i documenti presenti presso l’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

GHIRINGHELLI DON MARIO

Don Mario Ghiringhelli è stato coadiutore a Cerro Maggiore dal 1928 al 1946. Classe 1903, è parroco di Pontevecchio di Magenta ed é stato animatore del gruppo partigiano Cerrese. Intorno a Don Mario sorsero formazioni di Volontari della Liberazione, che erano costituite nella loro maggior parte da giovani iscritti all’oratorio o ad Azione Cattolica. Essi erano associati alla Brigata Carroccio della Divisione Alto Milanese, Raggruppamento Patriori Antonio e Alfredo di Dio. Anche Don Mario aveva la sua tessera di iscrizione a tale raggruppamento e ospitava presso la sua casa le riunioni dei partigiani, oltre a nascondere diversi perseguitati politici.  Consulta i documenti presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

GALLAZZI RODOLFO

Rodolfo Gallazzi, nato a Busto Arsizio il 29.10.1915, di professione impiegato presso la Banca “Credito Varesino”, ha ricoperto il ruolo di Caporale Maggiore Alpinismo ad Aosta e, negli anni della Resistenza, ha militato come partigiano nella Brigata Raimondi.  Consulta i documenti presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

MONSIGNOR GALIMBERTI

Galimberti nasce a Lazzate il 19 gennaio 1886; il 5 giugno 1909 viene consacrato sacerdote a Milano. Dopo anni di impegno in Azione Cattolica a Dugnano, nel maggio del ’42 diviene Prevosto di San Giovanni a Busto Arsizio. Galimberti si oppone alla dittatura fascista e diventa una figura molto importante per la costruzione del Comitato di liberazione cittadino. Partecipa dunque alla Resistenza, nasconde nella sua casa numerosi partigiani ricercati e ne favorisce l’espatrio in Svizzera . Durante i gironi dell’insurrezione, grazie alla sua autorità morale riesce ad ottenere la liberazione dei Partigiani ancora detenuti dai fascisti e ad impedire atti di violenza e giustizia sommaria. Viene nominato cittadino benemerito di Busto e muore il 18 dicembre 1966. Consulta i documenti presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

GABOARDI CARLO

Carlo “Carlon” Gaboardi è nato a Castelnuovo Bocca d’Adda l’11 marzo 1920. Viene chiamato alle armi il 13 gennaio 1941 e inviato al 66^ Reggimento fanteria motorizzato. Dopo la prima fase degli eventi bellici si è dato sbandato dal 29 settembre del ’43. Nei due anni seguenti fa parte della formazione Partigiana 1^ Brigata Oltrepo-Divisione Valdarda con la qualifica di Comandante di distaccamento e successivamente di Comandante di Brigata. Organizza squadre patriottiche, salva dai campi di concentramento molti ufficiali francesi, inglesi, sovietici e polacchi, combatte contro le forze nazifasciste nella zona di Morfasso. Dopo la guerra partecipa alla vita pubblica con la costruzione di monumenti ai Caduti della Resistenza. Consulta i materiali presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

FANTONI LUIGI

Luigi Fantoni, nato a Busto Arsizio il 27 marzo 1903, di professione impiegato tessile, partecipa alla Resistenza dall’ottobre del ’43 al gennaio del ’45 con incarichi civili presso il Comando Generale del SIMNI. Consulta i documenti presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

BELLOLI DON MARIO

Don Mario Belloli, classe 1897, parroco della Chiesa S. Michele di Busto Arsizio, dall’ottobre del 1943 risulta attivo nel RAGGRUPPAMENTO DIVISIONI PATRIOTI CISALPINO nel reparto operante di comando. Egli trascorre la sua vita tra i giovani, per i quali è stato un modello e un punto di riferimento; ha saputo affrontare con coraggio e determinazione il difficile periodo della Resistenza e della Liberazione. Non dimentica mai i suoi doveri di sacerdote e di cittadino in un momento storico in cui  avverte chiaramente  il peso delle responsabilità e la consapevolezza delle conseguenze che ogni decisione poteva avere per sé e per gli altri. Lo scambio epistolare tra il patriota benemerito don Mario Belloli e i soldati e detenuti presente nell’archivio dell’Associazione “Alfredo Di Dio” ci fa capire quanto importante fosse l’aiuto che egli offrì all’attività dei partigiani nel momento in cui i rastrellamenti dei nazifascisti erano diventati sempre più frequenti anche a causa delle denunce dei “repubblichini” nel  luglio del 1944. Egli ha rischiato la sua vita senza farsi scrupoli, nonostante la sua attività  fosse già da tempo nota alle autorità fasciste.  Don Mario aveva organizzato il “covo di via Calatafimi”; lì lui abitava con la perpetua, signora Rosa, che rappresentava un prezioso aiuto per le sue  attività  di sostegno ai partigiani. In quel “covo” si era insediato anche “l’ufficio dei falsi” , dove venivano prodotte decine di documenti falsi che erano  utilizzati dai partigiani per muoversi nelle città senza destare sospetti. Nulla riuscì a fermare la convinta opposizione di don Mario al fascismo, nemmeno quando il Segretario Politico Mazzeranghi  lo minacciò apertamente  nel giugno del 1944 e nemmeno quando i brigatisti neri imbrattarono i muri delle chiese scrivendo frasi offensive e minacciose contro il parroco partigiano.  Consulta i documenti presenti nell’archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio:

BOLGERI DON GIOVANNI

Don Giovanni Bolgeri, proveniente dall’Alto Lario, è stato a capo della parrocchia di Saltrio per oltre quarant’anni ed ha operato durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale. È stato incarcerato per aver aiutato gli ebrei e alcuni giovani a nascondersi dai fascisti. Alleatosi con altri parroci dei paesi vicini, nel 1945 è stato protagonista nella trattativa di resa. Dopo la guerra il suo obiettivo è stato quello della ricostruzione nel bene della comunità.  Consulta i documenti presenti nell’Archivio dell’Associazione Alfredo Di Dio: