Step into your place: commento al manifesto propagandistico.
Il manifesto qui rappresentato è stato prodotto dal sistema propagandistico britannico nel 1915, durante il secondo anno di guerra, ed evidenzia la necessità del governo di arruolare il maggior numero di soldati possibile da unire all’esercito impegnato in quella che è stata una logorante guerra di posizione. Il manifesto unisce testo “step into your place”, letteralmente “prendi il tuo posto”, e un’immagine fortemente comunicativa di una lunga fila di giovani uomini inglesi. Questa fila si compone di civili (in primo piano), rappresentati con abbigliamento e oggetti tipici di varie occupazioni lavorative e di diverse classi sociali (sono presenti borghesi, aristocratici, semplici operai, un giudice, un intellettuale ecc) e di soldati, rappresentati in prospettiva in una linea praticamente infinita, che pare non concludersi al bordo del manifesto. I messaggi veicolati da questo manifesto di forte impatto sono molteplici: da un lato l’invito ai civili ad arruolarsi nelle fila dell’esercito britannico (intento chiaramente espresso nella scritta), una vera e propria necessità per l’Inghilterra che stava fronteggiando il nemico degli imperi centrali; dall’altro lato esprime la necessità di una compartecipazione generale allo sforzo bellico, dal momento che tutti gli uomini, a prescindere dalla classe sociale di appartenenza, dal proprio livello culturale e dal proprio impiego, possono dare un identico contribuito alla causa britannica. In questo senso, l’esercito sembra svolgere un’importante operazione di livellamento sociale, rendendo gli uomini tutti uguali sotto una divisa e di fronte ai rischi della guerra. Si può notare come nella fila non compaia nessuna donna: certamente esse non parteciparono militarmente alla guerra ma ricordiamo che il loro ruolo è stato fondamentale durante il conflitto, in quanto esse sono state infermiere, giornaliste, fotografe e soprattutto grandi lavoratrici in grado di sostituire gli uomini in una varietà di occupazioni lavorative. Francesco Baraté – cl. 5 A
Medaglia al valore – Grande guerra
NOME PROPRIETARIO Pastori GiorgiaDATA REPERTO 1921TIPOLOGIA REPERTO Diploma e Medaglia al valoreDESCRIZIONE REPERTODiploma e Medaglia al valore ricevuta dal nonno paterno come soldato della Prima guerra mondiale.Particolare della medaglia: coniata col bronzo nemico. curato dal prof. Tomas Cipriani
Sveglia da tavolo
NOME PROPRIETARIO Pastori GiorgiaDATA REPERTO 1917TIPOLOGIA REPERTO Orologio da tavolo – SvegliaDESCRIZIONE REPERTOOrologio da tavolo – Sveglia realizzata a partire da un proiettile della Prima guerra mondiale, creato da un prigioniero austriaco a seguito di “assalto alla baionetta “ della trincea nemica dal gruppo dei soldati italiani “arditi “ (tra cui il mio bisnonno). curato dal prof. Tomas Cipriani
Binocolo militare
NOME PROPRIETARIO Michele ArduiniDATA REPERTO 1916TIPOLOGIA REPERTO Fotografia di un bicoloDESCRIZIONE REPERTODalle parole del nostro studente: “Questo binocolo militare è stato regalato a mio nonno molto tempo fa.Questa tipologia di binocolo risale ai tempi della prima guerra mondiale e realizzata dall’unione di due cannocchiali identici, chiamati anche “jumelles”. Perlopiù tale meccanismo, oltre ad avere la funzionalità di vedere più in lontananza, consente di adattare manualmente le lenti per qualsiasi tipo di osservatore grazie ad una regolazione diottrica.” curato dal prof. Tomas Cipriani
I soldati della famiglia Borri
NOME PROPRIETARIO Beatrice PellegattaDATA REPERTO 1915-18TIPOLOGIA REPERTO Documento di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Il soldato Carlo Ernesto Borri, originario di Busto Arsizio, in posa prima di partire per il fronte (in alto al centro) insieme ad alcuni commilitoni. Nella seconda immagine: il soldato Carlo Ernesto Borri. A seguire: il soldato Vittorio Enrico Borri di Busto Arsizio, in alto a destra, posa nella sua divisa da bersagliere insieme a tre commilitoni. Sul retro della fotografia, fortemente danneggiato, Vittorio Enrico invia orgoglioso i suoi saluti alla mamma Agnese Borri. Ultima foto: il ritratto di Vittorio Enrico Borri.
Angelo e Silvio Rabolini nella Grande Guerra
NOME PROPRIETARIO Silvia RaboliniDATA REPERTO 1917TIPOLOGIA REPERTO Documento di collezione privata.DESCRIZIONE REPERTO Cartolina postale inviata dal soldato Angelo Rabolini di Busto Arsizio, zappatore dell’81esimo Reggimento Fanteria, Terzo Battaglione, impegnato nella zona di guerra, a suo padre Natale il 6 agosto 1917. Suo fratello Silvio Rabolini, diplomato maestro e partito per il fronte ad appena diciotto anni, non farà mai ritorno a casa.
Documento n.111
NOME PROPRIETARIO Museo “Riccardo Techel”, Scuola Media G. A. Bossi di Busto ArsizioDATA REPERTO 1915-1918TIPOLOGIA REPERTO Oggetto custodito in struttura museale.DESCRIZIONE REPERTO Santino custodito nella divisa militare di un soldato salernitano ferito sul Monte Grappa e curato presso l’Ospedale militare di Busto Arsizio.
Documento n.108
NOME PROPRIETARIO Museo “Riccardo Techel”, Scuola Media G. A. Bossi di Busto ArsizioDATA REPERTO 1915-1918TIPOLOGIA REPERTO Oggetto custodito in struttura museale.DESCRIZIONE REPERTO Ritratto del soldato Rabolini Silvio, figlio di Michele Natale e di Giuseppina Rossi, nato a Busto Arsizio l’8 aprile 1898, diplomato maestro di scuola elementare, soldato del 268esimo Reggimento Fanteria, caduto il 4 agosto 1917 all’Ospedaletto da campo in seguito a ferite riportate in combattimento. Suo fratello Angelo, invece, riuscirà a far ritorno a casa dal fronte.
Documento n.104
NOME PROPRIETARIO Museo “Riccardo Techel”, Scuola Media G. A. Bossi di Busto ArsizioDATA REPERTO 1915-18TIPOLOGIA REPERTO Oggetto custodito in struttura museale.DESCRIZIONE REPERTO Cotone idrofilo utilizzato in ambito sanitario durante la Prima guerra mondiale, prodotto a Busto Arsizio.
Documento n.103
NOME PROPRIETARIO Museo “Riccardo Techel”, Scuola Media G. A. Bossi di Busto ArsizioDATA REPERTO 1915-18TIPOLOGIA REPERTO Oggetto custodito in struttura museale.DESCRIZIONE REPERTO Prima guerra mondiale: materiale ad uso sanitario.